Hydrogen Horizons – Elettrolizzatore: cos’è e come funziona

Nel dibattito sulla transizione energetica, l’idrogeno sta conquistando sempre più spazio. Ma per capire davvero il suo ruolo, bisogna partire da uno strumento tanto tecnologico quanto semplice nel concetto: l’elettrolizzatore.
È la macchina che permette di produrre idrogeno a partire dall’acqua, utilizzando elettricità. E quando quella elettricità proviene da fonte rinnovabile, il risultato è un idrogeno completamente “verde”.

Dall’acqua all’energia: il processo passo dopo passo

Un elettrolizzatore funziona applicando una corrente elettrica all’acqua. La molecola di H₂O, composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, viene “scissa” grazie a questo impulso di energia.
Il processo si chiama elettrolisi e porta a due risultati distinti:

  • Idrogeno (H₂), che può essere raccolto e utilizzato come vettore energetico in diversi settori—dall’industria alla mobilità.
  • Ossigeno (O₂), un sottoprodotto spesso rilasciato in atmosfera o utilizzato in ambito industriale.

L’idrogeno ottenuto è un gas leggero, pulito e molto versatile. Può essere stoccato, trasportato, trasformato in elettricità tramite celle a combustibile o impiegato nei processi industriali ad alta temperatura. Il punto di forza è che durante il suo utilizzo non emette CO₂.

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Perché l’energia rinnovabile fa la differenza

L’elettrolisi è un processo semplice, ma non banale: richiede elettricità.
E qui entra in gioco un fattore decisivo. Se l’energia che alimenta l’elettrolizzatore proviene da fonti fossili, l’idrogeno prodotto non può essere considerato pienamente sostenibile.
Quando invece si utilizza energia da fotovoltaico, eolico o altre fonti rinnovabili, si ottiene il cosiddetto idrogeno verde, una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni nei settori difficili da elettrificare.

Un tassello chiave della transizione energetica

Gli elettrolizzatori non sono solo macchine: sono abilitatori di un nuovo modo di produrre e utilizzare energia.
Permettono di trasformare l’elettricità rinnovabile—spesso variabile e intermittente— in un vettore stabile, accumulabile e trasportabile. È un passaggio fondamentale per costruire sistemi energetici più flessibili, resilienti e a basse emissioni.
Scopri come NHP può aiutarti in questo viaggio, scrivendoci oggi stesso.

Nuova opportunità per gli impianti fotovoltaici del Sud Italia

Il 2025 si chiude con una notizia importante per le imprese del Sud Italia: il MASE ha pubblicato un avviso pubblico da 262 milioni di euro destinati a finanziare impianti fotovoltaici e termo-fotovoltaici per l’autoconsumo nelle regioni meridionali (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

A chi si rivolge e cosa prevede il bando? 

I beneficiari sono le aziende di qualsiasi dimensione e reti di imprese con personalità giuridica, operanti nelle aree industriali/artigianali nelle aree del Sud Italia; la priorità viene data alle PMI (circa il 60% dei fondi).

La tipologia di impianti finanziabili sono fotovoltaici e termo-fotovoltaici con potenza da 10kW a 1000 kW; ed è ammessa anche l’integrazione con sistemi di accumulo elettrochimico.

La domanda va presentata online tramite la piattaforma del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) dal 3 dicembre 2025 al 3 marzo 2026.

Il fondo assegna fino al 63% del costo ammissibile, in base a taglia e caratteristiche del progetto.

E’ un’occasione concreta per chi vuole ridurre i costi energetici, aumentare l’autonomia e investire in un modello produttivo green e competitivo.

Perché ne vale la pena oggi?

Con il nuovo bando del MASE, le imprese del Sud possono accedere a:

  • una riduzione significativa del costo iniziale grazie al contributo;
  • la possibilità di dotarsi di impianti di autoconsumo efficaci e moderni permettono di abbattere i costi energetici a medio e lungo termine;
  • l’opportunità di rendersi protagoniste della transizione energetica contribuisce concretamente alla decarbonizzazione del sistema produttivo;
  • il rafforzamento del profilo ESG dell’azienda è un elemento sempre più centrale per investitori e partner.

Inoltre, la possibilità di integrare sistemi di accumulo con l’impianto fotovoltaico rappresenta un vantaggio perché l’energia prodotta può essere utilizzata in modo efficiente anche nei momenti di picco, aumentando la resilienza energetica.

Come NHP può supportarti

Se sei un’azienda delle regioni interessate e stai valutando la partecipazione al bando, NHP può supportarti:

  • nell’analisi di fattibilità (valutiamo i consumi, la potenza e il profilo energetico);
  • progettiamo l’impianto;
  • prepariamo la documentazione tecnica richiesta;
  • realizziamo l’impianto;
  • ti aiutiamo nella gestione e ottimizzazione dell’autoconsumo, così da ottenere sempre di più dal tuo investimento.

Se vuoi essere un protagonista della transizione energetica, scrivici oggi stesso.
Puoi scaricare la scheda sintetica del bando anche qui.

Hydrogen Horizons – Cos’è l’idrogeno verde e perché è fondamentale per la decarbonizzazione industriale

L’idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo: leggero, versatile, potente. Eppure, per quanto sembri paradossale, in natura non si trova quasi mai allo stato puro. Per ottenerlo bisogna estrarlo, e il modo in cui lo si produce fa tutta la differenza.
In questo primo articolo della rubrica Hydrogen Horizons vogliamo chiarire perché oggi si parla così tanto di idrogeno verde e quale ruolo sta assumendo nella decarbonizzazione dell’industria. Ne avevamo già accennato in un approfondimento precedente — ne abbiamo parlato qui — dove spiegavamo cosa distingue l’idrogeno verde da quello blu e grigio. 

L’idrogeno è definito “verde” quando viene prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua alimentata esclusivamente da fonti rinnovabili. È una tecnologia elegante nella sua semplicità: scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno utilizzando elettricità pulita. Il risultato è un vettore energetico completamente privo di emissioni dirette di CO₂, capace di garantire grande flessibilità d’uso senza impatti climatici.

idrogeno verde

Ma perché è così centrale per la decarbonizzazione industriale?

Perché esistono settori produttivi — i cosiddetti hard-to-abate — in cui l’elettrificazione non basta. Acciaierie, cementifici, impianti chimici e industrie ceramiche richiedono temperature estremamente elevate e processi che non possono essere alimentati soltanto con energia elettrica. Qui entrano in gioco le molecole, e tra tutte, l’idrogeno verde è quello che permette di sostituire carbone, gas naturale e combustibili fossili senza stravolgere l’intero impianto produttivo.

L’impatto è sorprendente: sostituire una tonnellata di idrogeno grigio con idrogeno verde può evitare fino a dieci tonnellate di CO₂, e il beneficio cresce ulteriormente quando l’idrogeno rinnovabile sostituisce direttamente combustibili fossili nei processi industriali. Parliamo di una delle più importanti “leve climatiche” a disposizione dell’industria nel breve-medio periodo.

idrogeno verde e decarbonizzazione

Oltre al beneficio ambientale, c’è un altro aspetto fondamentale: l’idrogeno può essere stoccato, trasportato e utilizzato quando serve. Questa caratteristica lo rende una riserva strategica, capace di compensare l’intermittenza delle fonti rinnovabili e di garantire maggiore stabilità ai sistemi produttivi. Per le aziende significa minore esposizione alla volatilità dei prezzi del gas, maggiore autonomia e un controllo più solido dei costi energetici.

idrogeno verde e decarbonizzazione
Dopo il 2030 la capacità di idrogeno verde accelera (asse sinistro) e comincia a entrare nei settori a più difficile decarbonizzazione (hard-to-abate).

L’espansione dell’idrogeno verde, inoltre, sta già stimolando la nascita di intere filiere industriali: dalla produzione di elettrolizzatori alle infrastrutture di compressione e stoccaggio, fino allo sviluppo di nuovi distretti tecnologici. È un vero e proprio volano di innovazione e competitività.

L’idrogeno verde non risolve tutto, ma rappresenta una componente imprescindibile della transizione energetica. È l’unico vettore in grado di intervenire nei settori più difficili da decarbonizzare, e per questo merita un’attenzione dedicata. In NHP, con Hydrogen Horizons vogliamo raccontare questo percorso, mostrando come tecnologie, normative e modelli industriali stiano convergendo verso un nuovo modo di produrre e utilizzare energia.

Benvenuti in questo viaggio: l’innovazione sta prendendo forma, una molecola alla volta.